L’organo o, per meglio dire, la ghiandola che risponde per la nostra immunità è il timo. Nei bambini è molto sviluppato (15 grammi circa nei neonati, ma con tempo si riduce e nelle persone di oltre 75 anni è poco distinto dal tessuto circostante (6 grammi). Esistono varie tecniche per stimolarlo, per esempio si può percuotere leggermente e ritmicamente con un pugno sul petto la zona in cui esso è collocato. Per la terapia Sujok esiste anche la possibilità di stimolarlo attraverso i sistemi di corrispondenza.
Nella zona indicata sull’immagine, trova i punti più sensibili alla pressione. Usa il tuo pollice, uno specillo o una matita non acuminata per fare questa ricerca.
Massaggia tutta la zona finché diventa arrossata. Quando senti che la zona è riscaldata, applica un seme di fagiolo mung (soya verde, lo trovi quasi in tutti i supermercati anche ora), oppure usa qualunque seme che hai già in casa – fagioli rossi, soya, semi di finocchio o riso (se usi quello a chicchi piccoli, mettine 3-4 insieme). Usa il cerotto adesivo anallergico in carta o in tessuto in modo che la pelle sotto possa respirare.
Puoi lasciare questa applicazione per il giorno e per la notte, ma cerca di cambiare i semi ogni 12 ore o nel caso in cui i semi di dovessero spezzare o perdere. Massaggia ogni tanto questa zona premendo sul seme che ci hai applicato sopra.
Se riesci a fare germogliare qualche seme, l’effetto sarà ancora più efficace, ma in questo caso bisogna rinnovare l’applicazione ogni 6 ore perché i germogli, privi di acqua, muoiono dopo circa 6-8 ore. Se usi il grano (o altro seme) germogliato non premerlo in modo forte contro la pelle, perché è fragile. Tale applicazione avrà un effetto più energetico che meccanico.
Ricordati di variare il punto di applicazione cambiando la zona da stimolare sulla mano o sulle dita tutti i giorni, in modo da non esaurire il punto.