Su Jok & Co! Gli scienziati del Sorriso

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Su Jok & Co! Gli scienziati del Sorriso

DI FRANCESCO VOLPI

«Che cos’è la ricerca se non un appuntamento al buio con la conoscenza?». Come Will Harvey, uno dei più grandi programmatori informatici del mondo, ho sempre apprezzato chi fa ricerca avvalendosi del proprio ingegno, facendo leva su doti preziose, quali la curiosità e lo spirito di osservazione. Ed è così che ho scoperto il metodo Su Jok del Professor Park Jae Woo. In Italia ancora meno noto del programmatore d’oltreoceano autore dell’aforisma, questo straordinario scienziato coreano è stato baciato dalla fortuna nel suo appuntamento al buio con la conoscenza. Basandosi sull’indescrivibile gioia che suscitavano in lui i visi sorridenti e sul sogno di realizzare una società libera dal dolore, è riuscito nel suo intento di trovare un sistema per raggiungere il suo scopo, riuscendo a togliere tutti quei veli che, come sipari, nascondono gli scenari di rappresentazioni di scoperte importantissime, sorprendenti e straordinarie. Di quelle che cambiano la vita! 

Per sempre. 

Ma andiamo con ordine. Come Will Harvey ha semplificato la vita di milioni di utenti con i suoi microprocessori, così il professor Park ha alleggerito il mondo dalle sofferenze con le sue affascinanti teorie. Perché la sua tecnica SuJok (basata sulla sua brillante intuizione della Triorigine) aiuta le persone a ritrovare il loro equilibrio fisico ed emotivo e ad allontanare fastidi, disturbi e dolori. 

Questa tecnica di riflessologia della mano e del piede, che a oggi vanta numerosi riconoscimenti ufficiali scientifici internazionali, per chi la conosce e la padroneggia, è straordinariamente semplice da applicare sia su sé stessi sia su altri. Efficace, economicissima e del tutto innocua, si avvale di strumenti ben noti, come gli aghi dell’agopuntura, come di altri del tutto inaspettati quanto altrettanto imprevedibili, quali semi, piccole calamite, matite colorate, elastici, rametti… Con l’approfondimento e la dedizione, chi conosce sempre meglio questa tecnica, la padroneggia e ne fa il suo stile di guarigione può regalare risultati significativi a tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarla. Al buio o in piena luce!

La salute? In palmo di mano o… sotto i piedi!

 Curiosando su internet, ho trovato una bella spiegazione scientifica (per chi non mi conosce, sono un tecnico, un tipo molto pratico e quindi amo le spiegazioni tecnico-scientifiche) che, a mio parere, sostiene le Tecniche SuJok della Terapia a Spirale/Twist-Therapy e della Terapia delle Zone. Ilprofessor Park sosteneva che esistono forme di energia che ci attraversano e seguono un percorso ben definito. Come i meridiani descritti nella Medicina Tradizionale Cinese, per esempio: sono canali energetici che percorrono il corpo in diverse direzioni, dall’alto del nostro corpo verso i piedi, altri dai piedi verso l’alto. Altre forme di energia sono, invece, a spirale e seguono rotazioni destrorse o sinistrorse (come si vede nell’immagine).

Conoscendo i percorsi e i movimenti di queste energie nel nostro corpo, è possibile agire su queste forze e a fornire loro istruzioni su come autoripararsi. Ed è proprio qui che entra in gioco la “semplicità” cui accennavo prima. Perché, per ridare slancio al benessere smuovendo queste energie o intervenendo su di esse, si usano, infatti, piccole calamite (forza magnetica) o semi di piante (energie vegetali) o piccoli aghi (agopuntura) o punti e linee di colore (cromopuntura). Nel caso del SuJok i punti specifici di intervento sono sulle mani e sui piedi. E, chi si fosse chiesto che cosa significhi SuJok, sarà felice di sapere che, in coreano la parola Su vuole dire “mano”, mentre Jok significa “piede”. 

Così, la mia curiosità mi fa imbattere in Pier Luigi Ighina, un ricercatore scientifico italiano, recentemente scomparso e sconosciuto ai più, come succede spesso nella vita. Infatti come molti ignorano Harvey per i microprocessori, tutti pensano a Edison per l’elettricità, ma in realtà, la corrente alternata che usiamo tutti oggi la dobbiamo al buon Nicola Tesla e alle sue ricerche sui campi elettromagnetici e di risonanza.

La grandezza è di chi “sa”

 Inghina è stato per oltre 10 anni l’assistente di Guglielmo Marconi, il quale, a sua volta, dal grande Tesla, apprese e sviluppò il “know-how” delle onde radio. Un lavoro, il loro, che negli anni portò alla realizzazione della radio, della televisione e del moderno wi-fi che tutti oggi usiamo sui nostri dispositivi elettronici. Quale fu l’intuizione di Ighina? Quella che dal Sole, perciò dai cieli (vedi immagine) parta una energia a spirale (destrorsa) che, una volta raggiunta la crosta terrestre, la penetra fino ad arrivare a un punto specifico, per poi uscirne e ritornare verso il Sole, sempre come forma di energia a spirale, ma inversa (sinistrorsa). Questa energia, associata ai colori dello spettro della luce, è la fonte del sostentamento della vita.  

Un esempio di come le spirali agiscano e siano potentissime, ce lo rivela la conchiglia del Nautilus. All’interno della conchiglia esistono due spirali contrapposte (una destrorsa e una sinistrorsa a seconda di come si dispone il  mollusco) (vedi foto). Quindi, grazie a queste due spirali sembra che il cefaloide all’interno del guscio riesca a  formare azoto, sostanza che gli permette di risalire in superficie da una profondità di 500 metri dove vive di giorno, risalendo a pelo d’acqua la notte: secondo Ighina l’azoto si forma grazie a queste due forze combinate del Sole e della Terra tramite le due  spirali. Per chi volesse approfondire, una bella spiegazione è su You Tube nel video intitolato “Pier Luigi Ighina la lucciola, la lumaca e il Nautilus”.

Queste forme di energie a spirale e questa energia che dal cielo si muove verso la Terra ricorda molto la teoria Cinese delle forze Yin e Yang. Un libro spiega così le due energie:

«L’azione complementare e alternata dello Yin e dello Yang muove ogni cosa nell’Universo, operando nel Tempo e nello Spazio, costituendo il microcosmo e macrocosmo. Dalle interazioni dello Yin e dello Yang nascono il movimento e la vita nell’Universo. Yin e Yang sono i due principi che mantengono l’ordine naturale del Tao, il flusso vitale che scorre incessantemente attraverso tutto il Cosmo, e che ha dato origine a tutto».

Anche i chakra della tradizione indiana, come il professor Park ha confermato, hanno la loro rotazione destrorsa e sinistrorsa, a seconda vengano considerati nel lato Yin o Yang del corpo. E certo non è un caso che i chakra siano 7 proprio, come lo spettro della luce visibile scomposta singolarmente.

Tutto il mondo (dell’energia) è Paese!

 Ighina mise a frutto le sue ricerche realizzando quello che a suo parere poteva essere una fonte di energia positiva e salutare sia per il corpo umano che per ogni forma di vita animata e non. Egli realizzò L’ERIM. (vedi foto) 

Usando  delle spirali, tre gialle con la punta verso l’alto (destrorse) per catturare l’energia del Sole e tre blu con la punta verso la Terra (sinistrorse) per catturare l’energia della Terra). Queste spirali e proprio con questi colori (gli stessi che il SuJok associa a due delle sei energie che sono, rispettivamente, Umidità (giallo) e Freddo (blu)) danno energia ad altre spirali interne all’ERIM che sono Verdi, quel verde che Park associa al Vento, all’inizio della vita, a ciò che si muove per crescere, alla primavera, ai nostri primi 12 anni di vita. Così Ighina, con questo suo dispositivo, riuscì ad attivare energie positive capaci di riparare, addirittura di ripulire da ciò che è dannoso (veleni, scorie, tossine…).

Non sappiamo fino a che punto questa ricerca sia sostenuta o avvalorata dal resto del mondo scientifico. Ma, anche se la maggioranza del cosiddetto mondo accademico la dovesse ignorare, denigrare o demonizzare – come talvolta accade nel nostro Paese per altre discipline olistiche (omeopatia, riflessologia, erboristeria, ecc.. ecc..)-, quello che a me sorge spontaneo pensare è questo: come è possibile che due uomini che non si conoscevano (uno italiano e uno sud coreano) siano pervenuti alla stessa spiegazione su come le energie, i colori della luce e i campi magnetici- se indirizzati correttamente-  favoriscano i processi di autoriparazione del corpo e promuovano la vita? 

Certo non la vita eterna, quella non è in mano all’uomo. Ma la curiosità, il desiderio di stare bene, la ricerca della felicità e la voglia di conoscenza sì! E certo non è cosa da poco.

Buon sorriso a tutti, Francesco Volpi

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